Bellano è all'estremo della Valsassina. Il Pioverna termina la
sua corsa. Il lago domina la scena, abbracciando lo sguardo.
Non ci si abitua mai alla bellezza del lago.
Il Lago di Como è melanconico, si dice. Condivido. Montagne che si gettano nel lago, con tante ombre a seconda dell’ora della giornata e della stagione. Ma anche con tanta luce.
Una melanconia che è pari alla vita, con ombre e luci. Il Lago è vero. Dice la vita.
E lo sguardo non sfugge. Non ha orizzonti in cui perdersi.
Lungo il lago lo sguardo è obbligato a fissarsi qua e là, analizzare particolari…
Il lago obbliga al raccoglimento, alla riflessione. Forse rafforza il senso
della malinconia, ma anche della quiete, davanti a tanta bellezza.
Allora ha ragione Franz Liszt. Lungo le sue rive c’è spazio per
degli innamorati felici. Non per renderli melanconici. Ma perché il lago ha bisogno
anche di loro. Per essere più bello.
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